sabato 18 febbraio 2017

Damned: "Damned Damned Damned" (1977)

Oggi quarant'anni dall'uscita del primo LP di punk britannico, ovvero "Damned Damned Damned" dei Damned (guarda un po'). La band di Dave Vanian, Brian James, Rat Scabies (ulp) e Captain Sensible (gosh) produce un disco eccellente, che mostra ancora una volta come il punk non emergesse dal nulla ma avesse chiari padri nobili - dai Blue Oyster Cult a Iggy Pop. E naturalmente immensa l'influenza dei Ramones, ma assolutamente personale la visione della band, e in primis del chitarrista Brian James, vero cervello pulsante alla sei corde.



(per ascoltare il disco completo potete andare qui, per esempio: https://www.youtube.com/watch?v=SuwEmmUQ_S4)



Il 26 ottobre del 1976 i Damned sono il primo gruppo punk inglese a pubblicare un singolo, "New Rose". Il 18 febbraio del 1977, i Damned diventano anche il primo gruppo punk inglese a pubblicare un album, "Damned Damned Damned". Prodotti dal musicista e cantautore Nick Lowe, ex-Brinsley Schwarz (una delle migliori band di pub rock britanniche), i Damned passano dieci giorni di gennaio a incidere il disco, che sarà una pietra miliare del nascente punk inglese: Dave Vanian è un cantante scazzato al punto giusto, Captain Sensible (basso) e Rat Scabies (batteria) una sezione ritmica fra le più grezze e scatenate sentite finora nel rock'n'roll, e Brian James un chitarrista non solo capace di scrivere brani potenti ed efficaci, ma anche di essere un solista tanto grezzo quanto assolutamente convincente.

Al di là del fattore novità, questo è un disco che esalta per la capacità di spaziare della band: sebbene il linguaggio sia caratterizzato da una frenesia scatenata, figlia della lezione dei Ramones, i Damned sanno sfruttare un'ampia tavolozza di colori, dovuti a una ottima conoscenza del linguaggio espressivo del rock (specie, come già detto, da parte di Brian James).

Se "Neat neat neat" (https://www.youtube.com/watch?v=MHpDgrG9H1k) apre il disco su una nota sarcastica e alla Ramones, con un giro di basso palesemente ispirato alla cultura surf/pop anni '60 e un ritornello orecchiabile e de-evoluto come da disposizioni dei maestri americani del punk, "Fan Club" (https://www.youtube.com/watch?v=oKmeKZW6Qmc) mostra subito l'estremo opposto dello spettro delle ispirazioni dei Damned, rifacendoci piuttosto a influenze da primissimi Blue Oyster Cult e New York Dolls, con la chitarra hard rock di James in evidenza. "I fall" è ancora Ramones sotto steroidi, con l'aggressiva sezione ritmica in primo piano e chiare reminiscenze degli Who (il drumming scoordinato di Scabies appare ispirato a quello di Keith Moon); "Born to kill", che si apre con un altro riff memorabile e ramonesiano, è un buon pezzo in cui domina la voce scazzatissima di Vanian, soprattutto nel bridge, che conduce a un ritornello inusualmente low-key; "Stab your back", aperto da un giro di batteria col phaser, è forse il brano più debole del lotto, con il titolo ripetuto in maniera irritante nel ritornello - peccato perché si spreca così un gran riff di chitarra della strofa, ma comunque l'impatto sul disco è insignificante dato che il pezzo dura un solo minuto.

"Feel the Pain" (https://www.youtube.com/watch?v=tqnesJLfVAo) è una disturbante ballad in minore che ancora una volta richiama maestri del genere come i gli Oyster Cult e anticipa già certo post-punk alla Bauhaus, con Vanian che sembra quasi imitare il Doctor Frank N. Furter di Tim Curry (per i meno pratici di nomi, vedasi alla voce "Rocky Horror Picture Show"); la già citata "New Rose" (https://www.youtube.com/watch?v=HKYtsnZZ2tM), il brano da cui è partito tutto il punk inglese, un po' gabba-gabba alla Ramones ma molto quel qualcosa di nuovo che si cattura nell'aria londinese, con l'andamento singhiozzante della ritmica, la batteria chiassosa, essenziale e up-tempo e la chitarra più sporca e graffiante possibile; "Fish" (https://www.youtube.com/watch?v=pakL7lB82oY) alza ancora il livello dell'aggressione, con il devastante solismo autodidatta di James lanciato a rotta di collo sulle percussioni scatenate di Rat Scabies.

"See her tonite" è un rock'n'roll supersonico che sfrutta una strofa alla Chuck Berry sotto anfetamine ma risolve il brano in un ritornello che in altre mani - mani più calme - avrebbe potuto essere un classico degli anni '60, magari prima che Rat Scabies seppellisse il pezzo sotto una selva di tom. "1 of the 2" (https://www.youtube.com/watch?v=tbzAHpN_80Y) e "So messed" sono autentiche perle: il primo inizia come brano punk ma mostra già una maturità e un senso di disperazione e desolazione che emergeranno compiutamente più avanti nel punk e post-punk inglese, con un riff di chitarra in cui James mostra di conoscere pure i Black Sabbath; "So messed up" (https://www.youtube.com/watch?v=LoW1D9BKj5k) è invece un brano che torna su più tipici territori aggressivi e arrabbiati, con un ritornello che potrebbe essere indimenticabile ma poi si schianta su una struttura del brano del tutto inusuale - un pezzo schizoide che non si può ballare, non si può cantare, totalmente imprevedibile: ci sono più idee nei suoi due minuti che in album interi (d'altro canto il titolo, 'così incasinato', rappresenta una sorta di filosofia musicale della band, oltre che una buona descrizione della canzone stessa e di come Vanian voglia incarnarvi il modo in cui si sentiva un po' tutta la gioventù britannica dell'epoca).

Abbiamo menzionato fra le ispirazioni della band Who, Blue Oyster Cult, Ramones, Black Sabbath, New York Dolls: non possiamo non citare anche Iggy Pop e i suoi Stooges, anche perché la band esegue una degenerata cover della loro "I feel alright" (anno domini 1970), mostrandosi capace di catturare bene i momenti più tribalistici dei rituali dell'Iguana e dei suoi compari.

Tirando le somme, qui si parla di un disco fondamentale, di cui purtroppo oggi si parla più per motivi banalmente statistici (il primo album punk inglese) che non per i suoi meriti intrinseci, che sono davvero tanti. Uno dei migliori album dell'anno e uno dei migliori della prima fase della scena punk; se avete un minimo di passione per quest'era musicale, non potrete non amarlo.


- Red con Prog Fox

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